What about Mosquito Alert?
Mosquito Alert è un progetto di “Citizen Science”, cioè di scienza partecipata, che si propone di creare una sinergia tra ricerca, cittadini, scuole, enti pubblici e ditte di disinfestazione, al fine di fornire ai ricercatori alcuni dati sulle specie di zanzara esistenti (native o importate) in Italia e sulla loro distribuzione.
Il tutto avviene attraverso un’applicazione, grazie alla quale gli utenti possono segnalare avvistamenti di zanzare e contribuire così alla raccolta di dati utili alla sorveglianza delle popolazioni di questi insetti, soprattutto nell’ottica della prevenzione delle malattie da essi trasmesse (es. il virus Zika o la febbre del dengue).
Inoltre, gli esiti della ricerca risultano fondamentali per ottimizzare gli interventi di disinfestazione.
L’origine di Mosquito Alert risale al 2014 in Spagna, dove è appunto nata per raccogliere dati relativi alla presenza di zanzare sul territorio, in particolare della zanzara tigre.
Cosa fare per contribuire a Mosquito Alert?
Bisogna innanzitutto scaricare l’applicazione sui propri dispositivi mobili. Possono così essere registrate le osservazioni e segnalati gli avvistamenti di zanzare, fornendo informazioni dettagliate su posizione, data e ora.
E’ necessario fornire dati accurati includendo dettagli specifici sull’aspetto delle zanzare, quali ad esempio la presenza di strisce o macchie sulla loro schiena. Inoltre si possono inviare fotografie delle punture e di eventuali esemplari catturati.
I dati vengono quindi validati da parte di esperti, per poi essere condivisi mediante l’elaborazione di una mappa interattiva.
Le informazioni ottenute consentiranno, nell’immediato, l’ottimizzazione delle disinfestazioni programmate e, in prospettiva futura, contribuiranno all’avanzamento della scienza.
Le foto e i dati forniti dai cittadini risultano visibili real time su webserver.mosquitoalert.com.
La partecipazione attiva degli utenti è certamente fondamentale per il successo di Mosquito Alert.
Cos’è l’app e perché è importante recapitare segnalazioni?
L’applicazione si presenta con una schermata iniziale suddivisa in 4 sezioni.
La prima sezione permette di segnalare quante punture sono state ricevute e in quali parti del corpo, in modo tale che i ricercatori possano studiare le zone preferibilmente attaccate dalle zanzare.
La seconda sezione consente di indicare da che tipo di zanzare si è stati punti, permettendo così di approfondire meglio la possibilità di trasmissione delle diverse malattie.
La terza sezione permette invece di indicare il sito di riproduzione delle zanzare, che potrebbe essere ad esempio vicino ad un tombino oppure un altro tipo di zona umida.
La quarta sezione presenta una mappa del mondo e consente di visionare i propri dati personali.
Nella schermata iniziale, nella parte superiore, viene anche spiegato, in pochi passaggi, come inviare un campione di zanzara, ad esempio procuratosi attraverso la formaldeide (un composto organico in fase di vapore, caratterizzato da un odore pungente, molto dannoso per le zanzare), che possa poi essere esaminato dai ricercatori.
Questa applicazione è stata inventata, oltre che per cercare di approfondire la specie animale delle zanzare, per comprendere al meglio le diverse migrazioni che hanno caratterizzato questi insetti, anche a causa del cambiamento climatico che preoccupa molto gli studiosi.
La nostra esperienza: come abbiamo contribuito, cosa abbiamo fatto e come ci siamo organizzati?
A livello di classe abbiamo conosciuto il progetto didattico-scientifico “Mosquito Alert”, grazie alla nostra professoressa di scienze.
Inizialmente abbiamo visionato l’app e le sue 4 sezioni, poi ci siamo suddivisi i compiti: alcuni di noi si sono proposti di cercare esemplari di zanzare da inviare agli studiosi impegnati nella ricerca. Spinti soprattutto dalla curiosità, abbiamo analizzato le diverse tipologie di zanzare navigando nel sito di Mosquito Alert e approfondendo le varie informazioni.
Dopodiché altri ragazzi hanno catturato diversi tipi di zanzare, inserendole all’interno di provette, da inviare alla sede di ricerca presso l’università Sapienza di Roma a nome della Scuola.
Per concludere…
Al termine di questa esperienza, confrontandoci tra compagni, ci siamo resi conto di come un piccolo sforzo da parte nostra abbia permesso di offrire significativi contributi e raggiungere importanti obiettivi.
Aiutare e collaborare concretamente alla ricerca per lo studio delle zanzare e delle malattie che trasmettono, uniti alla curiosità ed alla sete di nuove conoscenze suscitate in noi, sono solo alcuni esempi.
La ricerca è fatta di “piccoli” passi che, nel tempo, conducono a “grandi” mete.
Andrea Bonanomi e Sara Galbiati