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concorso fotografico e gita a Roma 2 classico

Ciao! Sono Edoardo Monde, uno studente al secondo anno di Liceo Classico. L’anno scorso ho avuto la possibilità di partecipare ad un concorso fotografico su una tematica geologica, indetto dalla SIGEA, un ente per la valorizzazione del patrimonio geologico del nostro Bel Paese. Grazie alla mia professoressa di scienze, Clara Bertolotti, sono venuto a conoscenza di questa iniziativa, che ho ritenuto sin da subito una grande opportunità di espressione, essendo le immagini la mia più grande passione.

Allora mi sono iscritto: avevo un mese di tempo per cercare un luogo in Lombardia che  la potesse valorizzare.

In una classica domenica che avevo iniziato stando sul divano a guardare la Moto GP, mio zio e mio papà mi hanno portato in una cava di marmo vicino al paese dove abitano i miei nonni: Camerata Cornello. Arrivato sul luogo mi sono guardato intorno e ho deciso di non  fotografare i blocchi di marmo, che avevano già subito un’azione da parte dell’uomo.

Pochi metri più in là, invece, ho visto una roccia enorme, di marmo, cui mancava un pezzo, della quale si vedevano i vari strati. Fatto. Trovata! Ero molto contento. Arrivato a casa, mi sono messo per un’oretta al computer ad esaminare le varie foto scattate durante la giornata. Alla foto dovevo attribuire anche un titolo, che, dopo una settimana passata a riflettere, ho individuato: “Freddo come il marmo”. Conteneva il soggetto della foto utilizzando una frase molto conosciuta, ma non scontata. A quel punto, insieme ad altre due che avevo selezionato, le ho inserite in un file pdf, indicando il nome e il luogo di scatto, e le ho mandate al professore referente del concorso, il prof. Gatti. Non avevo alcuna ambizione né speranza, tanto che mia mamma un giorno di luglio mi aveva chiesto proprio come fosse andato il concorso … io le avevo risposto: “Non mi hanno contattato, non avrò vinto, ma  almeno ho visto un bel posto!”

Ecco. La settimana prima dell’inizio della scuola è successo un fatto che mai avrei sperato. Mentre leggevo le varie mail dei professori che ci avvisavano che mancava solo una settimana prima dell’inizio della scuola, ne ho vista una con oggetto: “Concorso Fotografico Nazionale”. Lì per lì non mi sono messo certo a pensare di aver vinto, ma ho immaginato che  fosse solo un ringraziamento per la partecipazione.

Al contrario ho letto: “Congratulazioni, siamo in attesa di incontrarVi il 6 ottobre a Roma per la premiazione all’Università La Sapienza”.

Prima di tutto ho sceso le scale di casa per andare ad avvisare mia mamma che era in cucina; poi ho chiamato mio papà che era al lavoro e infine i nonni. Ero al settimo cielo. Una settimana dopo, la scuola ci ha proposto di sfruttare l’occasione per fare una gita straordinaria nella capitale. Che gioia!

Il giorno della premiazione è stato particolarmente emozionante. Tutta la classe era lì a supportarmi ed anche mio padre mi ha raggiunto a Roma per starmi vicino in un momento così importante per me. Purtroppo non sono arrivato nei primi tre, ma ho ricevuto una menzione speciale da parte della giuria per le “emozioni suscitate con lo scatto”, ricevendo un premio pari a quello del vincitore.

È stata una bellissima esperienza! A tutti quelli che hanno una passione consiglio di non lasciarla chiusa in un cassetto, ma di coltivarla come il più bello degli alberi, che prima o poi porterà i suoi frutti. Un ringraziamento speciale va ai professori e alla scuola per avermi permesso di partecipare a questa iniziativa. Edoardo